Viadotto di Millau

I ponti sono spesso considerati appartenenti al regno dell'ingegnere piuttosto che all'architetto. Ma l'architettura delle infrastrutture ha un forte impatto sull'ambiente,

e il viadotto di Millau illustra come l'architetto possa svolgere un ruolo fondamentale nella progettazione di ponti.

Segue il Millennium Bridge sul Tamigi nell'esprimere il fascino del rapporto tra funzione, tecnologia ed estetica in una meravigliosa forma strutturale.

Situato nel sud della Francia, il ponte completa un collegamento fino all'autostrada di A75 da Clermont-Ferrand a Béziers attraverso il Massiccio Centrale.

Il ponte attraversa il fiume Tarn, che attraversa una spettacolare gola tra due altipiani.

È interessante notare che letture alternative della topografia suggerivano due possibili approcci strutturali: per celebrare l'atto di attraversare il fiume; o per articolare la sfida di misurare i 2,46 chilometri da un altopiano all'altro nel modo più economico ed elegante.

Sebbene il fiume sia il generatore geologico del paesaggio, in questo punto è molto stretto, e così fu la seconda lettura a suggerire la soluzione strutturale più appropriata.

Il ponte presenta una struttura ad albero e ha l'intervallo ottimale tra le colonne che lo reggono. La sua costruzione ha battuto diversi record: ha i più alti piloni del mondo, il ponte stradale più alto d'Europa, e ha superato la Torre Eiffel come la struttura più alta in Francia.

Ciascuna delle sue sezioni si estende per 342 metri e i suoi pilastri vanno in altezza da 75 metri a 245 metri, con gli alberi che si ergono di altri 87 metri sopra il ponte stradale.

Per contenere l'espansione e la contrazione del ponte in cemento, ogni colonna si divide in due colonne più sottili e più flessibili al di sotto della carreggiata, formando un telaio ad "A" sopra il livello del ponte.

La forma affusolata delle colonne conferisce al ponte una silhouette elegante, ma soprattutto, rende la struttura poco invadente nei termini ambientali e paesaggistici.